Focus on Creation

Matan Cohen

Paradise

13 – 27 lug 2025
Paradise

La residenza a Orsolina28 Art Foundation di Matan Cohen è dedicata all'elaborazione di "Paradise". In quest'opera commovente, un duo di danzatrici reinterpreta alcuni brani iconici del film“The Sound of Music” attraverso la lente della guerra, del lutto, della speranza e del nazionalismo.
L’opera affronta temi di moralità, appartenenza, conflitto e identità, ponendo domande sulla coesistenza e sulla capacità di una società di confrontarsi con il dolore della guerra e la complessità delle proprie radici storiche. Il lavoro si sviluppa come un’esplorazione coreografica e simbolica delle tensioni sociali, rivelando come l'arte possa diventare uno spazio di riflessione e resistenza.

Originariamente concepito per il programma Batsheva Dancers Create: Atelier, “Paradise” è stato successivamente presentato al Diver Festival, al Herzliyah Museum of Contemporary Art e al FeelBeit, un centro culturale israelo-palestinese a Gerusalemme.

Restituzione

Matan Cohen

Matan Cohen è un danzatore e coreografo indipendente. Nato nel 1993 a Haifa, ha studiato danza presso la Reut School for the Arts e successivamente presso Maslool Bikurey Ha’Itim.

Nel 2013 entra a far parte dell'Ensemble Batsheva e, dal 2016 al 2024, danza con la Batsheva Dance Company sotto la direzione di Ohad Naharin. Attraverso il programma Dancers Create della compagnia, ha sviluppato numerose creazioni per il palcoscenico e per il video, affinando un linguaggio coreografico che intreccia movimento, riflessione politica e ricerca estetica.

Parallelamente alla sua carriera performativa, Matan Cohen porta avanti studi in filosofia presso la Open University of Israel, insegna danza e il linguaggio del movimento Gaga di Ohad Naharin e pratica meditazione Vipassana e Iyengar Yoga. Il suo cortometraggio “Composure” è stato presentato in festival cinematografici internazionali, ottenendo riconoscimenti e premi.

Il suo lavoro si distingue per una forte componente concettuale e simbolica, unendo astrazione e narrazione per creare opere che interrogano il nostro rapporto con il corpo, la memoria e l’identità collettiva.

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